Complimenti al nostro atleta Allegrini Alberto che ha completato l’attraversamento del lago Baikal!! di seguito il suo racconto… Bravo Alberto, congratulazioni da tutto il gruppo!!
“L’uomo propone, il Baikal dispone”. È il motto sempre sulla bocca dei pochi abitanti le sue rive, che riassume l’imprevedibilità e la durezza del clima di questa regione russa, raggiungibile con la ferrovia transiberiana oppure con oltre sei ore di volo da Mosca.Il lago è lungo 636 km e fino ad 80 in larghezza, e con il suo 20%, è la più grande riserva di acqua dolce al mondo.Ciò lo rende più simile ad un mare: i venti che vi soffiano creano tempeste con onde alte fino a 5 metri. D’inverno gela completamente. I giochi di ghiaccio creati dal frangersi delle onde sulle rive e l’immensa distesa bianca richiama turisti da tutto il mondo.Allo stesso tempo le possenti correnti sotterranee possono aprire faglie lunghe centinaia di km e creare vere e proprie sculture di ghiaccio sulla sua superficie per lo scontrarsi delle masse gelate.Da 15 anni a questa parte vi si tiene una corsa organizzata su base volontaristica e senza scopo di lucro chiamata “Baikal Ice Marathon – Clean Water Preservation Run” per sensibilizzare il mondo di questa impagabile ricchezza. 120 runners selezionati da oltre 30 paesi vi hanno preso parte lo scorso 2 marzo.La traversata sul ghiaccio tra le due sponde ha la classica distanza di 42,195 km. Il percorso assolutamente piatto in realtà è una sfida al limite per i partecipanti dovendo correre su distese di neve farinosa alta fino alle caviglie accumulata dalle improvvise tempeste di vento, oppure su ghiaccio perfettamente liscio e trasparente trovandosi a superare campi di “Kolobvnik”, agglomerati di ghiaccio alti fino a 30 cm.Unico italiano e veronese presente, Alberto Allegrini, esperto runner del gruppo podistico “6 x correre” ci racconta la sua esperienza: “ho deciso di affrontare questa sfida per visitare la Siberia specialmente in inverno, e per le caratteristiche uniche dell’evento.La temperatura alla partenza era di -16 pur essendo ad inizio marzo, e fino al briefing dei partecipanti della sera prima, non eravamo certi del percorso: infatti poco dopo il luogo di partenza si è aperta una fenditura lunga 10 km che ha costretto gli organizzatori ad una deviazione per trovare un passaggio di fortuna.Comunque è andato tutto bene e la quasi totalità dei partecipanti ha portato a termine la gara.Una esperienza indimenticabile per le immense distese di ghiaccio e paesaggi dove l’uomo si sente veramente un granello di sabbia.Come runner, il ricordo di una fatica immane e incredibili sensazioni di solitudine durante l’attraversamento.”